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Presentazionele caratteristiche principaliSicuramente un buon terapista che lavora a livello corporeo non ha bisogno di tanti strumenti per operare, se escludiamo le mani, la sua professionalità e una buona conoscenza della propria tecnica, ma sicuramente esiste un accessorio, non trascurabile, che può trasformare una buona pratica in una difficoltà: il lettino da massaggio. Può sembrare strano che un semplice tavolo possa creare dei problemi ad un valido terapista, eppure chi ha esperienza, sa che il lettino da massaggio è sicuramente uno strumento fondamentale per poter lavorare con tranquillità; pensate di dover fare manipolazioni od un massaggio su un lettino troppo alto o troppo basso: l’evento più probabile è quello di dover andare da un collega a farsi risistemare il collo o la schiena. Quante volte un lettino scomodo, piccolo, ha causato tensioni ad un paziente non permettendovi di poter lavorare con tranquillità? Non avete mai avuto paura che il lettino, facendo degli strani scricchiolii, cedesse improvvisamente sotto il peso di un paziente? Soprattutto all’inizio della propria esperienza come terapista, il dubbio che ha attanagliato molti di noi è stato quello di potersi permettere un lettino da massaggio: la soluzione ovviamente è stata quella di spendere il meno possibile...classicamente un lettino a valigetta in legno o metallo. Ma dopo poco tempo il lettino comincia a non essere stabile, le cerniere si staccano dal legno, oppure il metallo tende a piegarsi e ci si ritrova con un oggetto traballane con la paura che il paziente possa cadere da un momento all’altro. Pensare poi di esercitare della forza sul paziente sul lettino è assolutamente impensabile: il meglio che può accadere è di ritrovarsi con il mal di mare. Nel momento dell’acquisto, le dimensioni contenute ci avevano dato l’impressione di poter spostate il nostro strumento di lavoro con facilità, ma dopo alcune esperienze sul campo ci si rende conto velocemente che è più faticoso spostare il lettino da un luogo all’altro, che far terapia. Quando poi, dopo svariate aperture e chiusure, non ci si ritrova qualche pezzo in mano. Ma anche quando abbiamo un luogo fisso in cui operare, talvolta il nostro lettino risulta piccolo e scomodo: i piedi escono dal fondo, non sappiamo dove far mettere la testa al paziente prono, le braccia cadono lateralmente ed il paziente non riesce mai a rilassarsi completamente. A quanti fra voi è capitato di trovarsi in almeno una delle situazioni un po’ fantozziane che abbiamo descritto? Probabilmente a molti. vedi anche:
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